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13 - Dicembre - 2006
Il perchè della nostra adesione.
Noi il giorno 15 saremo in piazza a manifestare. La nostra adesione non è solo formale, crediamo che non sempre basti solo essere d'accordo, a volte ci sono momenti in cui ci si vede e ci si conta; a questo che servono le manifestazioni. Legalità e sviluppo oltre a un a felicissimo slogan che ci trova d'accordo, riteniamo che possa rappresentare un rigoroso modello a cui dobbiamo attenerci.
Noi di SMILE Campania saremo in piazza dietro gli striscioni della CGIL.
Il Presidente
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Postato dal Presidente alle 20:26:53 |
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27 - Maggio - 2010
Alcune proposte sulla formazione
Per contrastare la drammatica situazione occupazionale l’Italia ha bisogno di nuove politiche industriali, di uno sviluppo che rispetti il territorio e l’ambiente e di individuare nuove forme di sostegno a reddito per tutti coloro che ne sono senza.
Il nostro paese però non crede che istruzione e formazione possano servire per davvero a raggiungere questi scopi.
Infatti il 40% della forza lavoro ha la licenza media o neppure quella e solo il 6,2% partecipa annualmente ad attività formative previste per tutti i lavoratori, percentuale questa tra le più basse d’Europa.
Di contro la Commissione Europea ipotizza che nel 2020 l’economia europea avrà bisogno del 31,5% delle forze lavoro con alte qualifiche, il 50% con qualifiche intermedie e solo il 18,5% di livello più basso ( percentuali lontanissime dall’attuale situazione italiana).
Occorrerebbe perciò innalzare il livello generale delle conoscenze della popolazione, per stimolare la competitività delle imprese, l’efficienza della pubblica amministrazione e la qualità dei servizi.
E quindi un buon segno che il 17 febbraio il Ministero del Lavoro, Regioni e parti sociali abbiano sottoscritto un accordo che impegna tutti a lavorare per un rilancio della formazione fin da quest’anno.
Sarebbe un peccato se il Ministro Sacconi e il nuovo Presidente della Regione Campania Caldoro interpretassero quell’accordo privilegiando solo l’idea di formare le persone all’interno dell’impresa. L’accordo contiene, infatti, un insieme di proposte che andrebbero gestite in sinergia tra loro e con un grande impegno comune di Governo, Regione, associazioni imprenditoriali e sindacali.
Innanzitutto dovrebbero essere accentuati gli sforzi per aiutare i settori da rafforzare e incentivare le sinergie tra imprese grandi e piccole di ciascun territorio e per favorire di conseguenza percorsi formativi che rafforzino e costruiscano nuove competenze in quella direzione, stimolando gli accordi tra le parti sociali, i bandi regionali e i fondi interprofessionali a privilegiare quel tipo di progetti. E’ stato fondamentale garantire in questi mesi sostegno al reddito per migliaia di lavoratori in cassa integrazione e in deroga, sostegno che dovrebbe essere al più presto esteso anche a quanti ne sono privi, ma bisogna fin d’ora impegnarsi per costruire un futuro occupazionale per l’uscita dalla crisi, che un miglioramento mirato delle competenze può certamente agevolare.
In questo quadro anche l’impresa può essere sede propositiva della formazione, ma a determinate condizioni, rese indispensabili da un tessuto produttivo come quello italiano e della stessa Campania, ricco di un numero straordinario di piccole e piccolissime imprese, che non sono in grado di fare formazione con le loro sole forze. Vanno individuati quindi i criteri per cui l’impresa possa diventare formatrice (locali e strumentazioni adeguate, tutor competenti che affianchino i lavoratori ecc.), ma soprattutto occorre alzare la qualità di tutto il sistema formativo(scuole, centri di formazione professionale, università) perché, in sinergia con le imprese e in accordo con le parti sociali, forniscano competenze sempre più concretamente finalizzate alla ricostruzione di un nuovo tessuto produttivo.
L’obbiettivo è quello di lanciare un piano straordinario per i giovani che utilizzi tutte le forme previste dall’accordo (apprendistato, corsi d’istruzione superiore, formazione professionale, tirocini seri) per accompagnare davvero al lavoro il più alto numero di giovani in tutti i territori della Regione.
Inoltre si dovranno potenziare o far rinascere i centri per impiego, che anche attraverso la formazione, sappiano guidare le persone, occupate o senza lavoro, verso un’occupazione più corrispondente con la valorizzazione e/o la riconversione delle proprie competenze e i bisogni reali del territorio e delle imprese. In ultimo non va sottovalutata l’importanza di percorsi che puntino ad ottenere dei titoli di studio e a certificare delle conoscenze anche in quegli ambiti come informatica, inglese e italiano per stranieri che sempre di più assumeranno un valore analogo al leggere e far di conto di una volta per ridurre le disuguaglianze.
Roberto Pettenello – Dipartimento Formazione e ricerca CGIL Nazionale
Paolo Giugliano – Presidente SMILE Campania
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Postato dal Presidente alle 11:06:06 |
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